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Economia Riminese: dalle aziende segnali positivi, ma prudenti

Alcuni segnali positivi, ma interpretati con prudenza da parte delle imprese. Persiste in generale un andamento a "macchia di leopardo": all’interno dello stesso settore ci sono imprese con parametri molto positivi mentre altre con situazioni più complicate.
Questo il quadro che emerge dall'indagine congiunturale di Confindustria Romagna per il territorio di Rimini e riferita al consuntivo del secondo semestre 2016 e previsioni del primo semestre 2017.
Nel consuntivo del secondo semestre crescono il fatturato + 1,8%, la produzione + 0,10%, l'occupazione + 5,3%.
Il grado di internazionalizzazione si attesta in media al 58,6%. Nelle previsioni la produzione è considerata stazionaria per il 48,5% delle imprese campione e in aumento per il 44,1%. Il 48,6% degli imprenditori prevede una crescita degli ordini. L'occupazione è prevista stazionaria per il 75% del campione e in crescita per il 22,1%. Il 71,4% esclude il ricorso alla cassa integrazione. Alcuni segnali positivi, ma interpretati con prudenza da parte delle imprese. Persiste in generale un andamento a "macchia di leopardo": all’interno dello stesso settore ci sono imprese con parametri molto positivi mentre altre con situazioni più complicate.
Analizzando i principali settori merceologici si può vedere che per quanto riguarda la situazione a Rimini, il metalmeccanico e l’agroalimentare sono quelli che riportano i dati complessivamente migliori.

"In Romagna prosegue la ripresa, anche se a piccoli passi: ci sono luci, e restano alcune ombre - spiega il presidente Paolo Maggioli - Penso a segnali positivi come il fermento acceso dal progetto Industria 4.0, su cui a breve ospiteremo il ministro Calenda, o alle novità di area vasta, come la destinazione turistica Romagna, che può aumentare l'appeal del nostro territorio attirando professionalità e capitali. E penso al perdurare di alcune difficoltà: ad esempio, nell’accesso al credito da parte delle aziende, i dati di Banca d’Italia riferiti all’area vasta segnalano ancora una riduzione degli impieghi, e si nota che la grande massa di liquidità immessa dalla BCE in questi mesi non arriva alla maggioranza delle imprese".

"Le aziende riminesi continuano a essere dinamiche, innovative e internazionalizzate - commenta Maggioli - sebbene con prudenza, i numeri invogliano a sperare che si possa finalmente intraprendere la strada della crescita.
Leggendo alcuni commenti della stampa, pubblicati in occasione della presentazione dei dati sulla situazione di Banca Carim, abbiamo constatato positivamente la rivalutazione del ruolo delle imprese del manifatturiero come asse portante dell'economia locale. Già nel 2011, la ricerca "Economia reale ed economia sommersa nel riminese in prospettiva storica", realizzata dal Prof. Ricercatore Luigi Vergallo dell'Università di Milano, dimostrò che a Rimini, nel 2008, l'industria contava oltre 36.600 addetti, gli alberghi e i ristoranti circa 23 mila e il commercio più di 31 mila. Un riconoscimento quindi che ci spinge a impegnarci sempre di più nel nostro compito di forte valenza sociale"."Rimini si sta muovendo verso il cambiamento: ci sono idee, c'è fermento, c'è voglia di fare - conclude Maggioli - ma perché si arrivi ad una vera svolta, che permetta di essere attrattivi, occorre un'azione di sistema, con manifatturiero, turismo, commercio e settore edile, tutti determinanti allo stesso modo per lo sviluppo, uniti in un'unica condivisione di intenti. Solo lavorando insieme, potremmo potenziare le eccellenze e risolvere i punti deboli su cui oggi torniamo a fare il punto".

DINAMISMO
Il Parco del Mare, la ricostruzione del teatro Galli, il Fulgor, il rifacimento di Piazza Malatesta; i lavori per il miglioramento del sistema fognario e della viabilità. Il nuovo paradigma di turismo basato sulla cultura. Il Pacchetto Imprese. Segnali importanti che ci auguriamo proseguano e diventino una costante in tutta la provincia.
Le imprese hanno bisogno di semplificazione. La burocrazia soffocante va bandita. Dobbiamo essere più attrattivi per chi vuole investire. Lo sviluppo delle aree industriali potrebbe essere un'opportunità per fare crescere l'occupazione. Ci auguriamo che nell'area di Rimini Nord si possano concretizzare i vari progetti di ampliamento richiesti da alcune aziende e fermi da anni, proprio a causa di una burocrazia ingessata.

INFRASTRUTTURE
Il recente incontro del Consiglio di Presidenza di Confindustria Romagna con i vertici di IEG ha contribuito a rafforzare la convinzione che la fiera sia una delle infrastrutture portanti del nostro territorio.
L'unione con la fiera di Vicenza è un altro esempio di fusione vincente e strategica che porta il nostro territorio a essere, in campo espositivo, leader in Italia e fortemente competitiva in Europa. Una posizione che sarà consolidata dal piano per il raggiungimento di una prossima quotazione in borsa.
Piena fiducia anche nell'operato di AiRiminum con l'auspicio che il Fellini possa interpretare appieno il ruolo attrattivo di carattere internazionale a cui non possiamo più rinunciare. Vediamo positivamente quindi scelte strategiche come quella di puntare con decisione alla crescita dei flussi verso il Nord Europa. Restiamo convinti che aeroporto e territorio debbano operare in piena sinergia.

CREDITO
Abbiamo appreso positivamente il fatto che Bankitalia, al termine della seconda ispezione, non abbia applicato sanzioni a banca Carim riconoscendo il lavoro messo in atto per il risanamento e la riorganizzazione compiuto dall'istituto negli ultimi anni. Ora è importante che si trovino soluzioni in tempi brevi percorrendo la strada che dia più garanzie perché, in questo momento di rilancio, le nostre imprese hanno bisogno di essere sostenute per crescere innovandosi ed internazionalizzandosi. È indispensabile quindi potere contare in generale su di un sistema del credito in buona salute e ovviamente di Banca Carim, che continua a essere l'istituto di riferimento riminese.

UNIVERSITÀ
L'inaugurazione della nuova sede del tecnopolo di Rimini, Rimini Innovation Square, l'alternanza scuola lavoro: a Rimini i concetti di innovazione, formazione e crescita professionale, sono costanti ed imprese e realtà accademiche sono sempre più vicine. Insieme lavoriamo per stimolare i giovani e investiamo per la loro formazione e preparazione. Imprese, scuole ed università, hanno capito che lavorare in sinergia rappresenta un'opportunità reciproca.
Continueremo a sostenere importanti iniziative nell'ambito dell'alternanza scuola-lavoro, lo sviluppo di corsi universitari di respiro internazionale che portano a Rimini studenti stranieri che sono gli occhi dei loro paesi nel nostro territorio e progetti come "Tesi in azienda", che permette ai laureandi di preparare la tesi direttamente nelle aziende associate a Confindustria Romagna.

"L'indagine ci dice che le aziende del territorio sono reattive e dinamiche - aggiunge il direttore generale dell'associazione, Marco Chimenti - per questo abbiamo messo in cantiere iniziative per dare risalto a queste realtà eccellenti, che spesso lavorano in silenzio: ci sentiamo in dovere di portarle all'attenzione dell'opinione pubblica e di contrastare il clima a tratti ancora molto negativo che grava sull'industria, dove ci sono tante eccellenze di cui essere orgogliosi. Il Festival dell'industria e dei valori di impresa aprirà quest'estate le porte delle imprese romagnole ai cittadini, mentre il prossimo autunno con Excelsa attribuiremo riconoscimenti alle migliori pratiche nelle varie aree del fare impresa, che sono poi quelle che hanno contribuito ai risultati presentati oggi: la propensione all'internazionalizzazione e all'innovazione, la cura delle risorse umane".

Il Sistema Confindustria Romagna