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Nota su estrazione gas naturale

Basterebbero bassi investimenti privati per raddoppiare in Emilia-Romagna e in Adriatico la produzione di gas metano: le stime pubblicate dal Sole 24 Ore, grazie a un risveglio dei pozzi già autorizzati o con iter avviato, confermano la portata di questa grande opportunità per l’industria locale.

Sarebbe un rilancio atteso e auspicato, che potrebbe raddoppiare l’attuale produzione regionale da 800 milioni a 1,6 miliardi di metri cubi di gas naturale.

Occorre quanto prima sprigionare questo potenziale e la sua ricaduta importantissima per imprese e cittadini: in ballo non ci sono solo professionalità e tecnologie riconosciute e stimate a livello mondiale, ma anche impatti positivi sulle bollette, che allevierebbero il peso dei costi dell’energia industriale e familiare. 

Le aziende del settore oil&gas si stanno avvitando oggi su una spirale di rinuncia agli investimenti da un lato e a nuove opportunità occupazionali dall’altro: occorre invertire la tendenza prima che diventi irreversibile, dopo tre anni con il fiato sospeso.

Il metano è l’unico nostro vero ponte verso le energie rinnovabili, immediatamente utilizzabile e perfettamente compatibile con il biometano da fonti rinnovabili, con cui viene già oggi miscelato e immesso in rete.

In attesa che il Pitesai si pronunci sulle nuove autorizzazioni, vanno rimesse in moto quelle esistenti. Da qui passa la sola transizione possibile, che va perseguita fin da subito con pragmatismo, lungimiranza e buon senso. 

Il Sistema Confindustria Romagna