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FattoreR Primo Forum dell'Economia della Romagna

Confindustria Romagna con le sue eccellenze imprenditoriali protagonista di FattoreR il primo forum dell'Economia della Romagna che si è tenuto ieri a Cesena Fiere.
Il Forum, organizzato da Cesena Fiera ed EY, in collaborazione con Confindustria Romagna e Forlì-Cesena, e il supporto della Camera di Commercio della Romagna, ha messo a confronto  i protagonisti del sistema economico della Romagna.

Dopo il saluto di benvenuto del sindaco di Cesena Paolo Lucchi, sono intervenuti Donato Iacovone AD di EY in Italia per la presentazione dei dati dello studio, Enrico Giovannini Professore di Economia Statistica dell'UNiversità di Roma "Tor Vergata", Jean-Paul Fitoussi, Professor Emerito dell'Institut d'Etudes Politiques di Parigi e Professore all'Università Luiss Guido Carli di Roma, il Presidente della Regione Emilia - Romagna Stefano Bonaccini. In collegamento video il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Sandro Gozi.
Due i focus centrali del dibattito "il FattoreR: competitività, attrattività e crescita" e "Infrastrutture e investimenti a supporto dello sviluppo" in cui sono itervenuti alcuni imprenditori di Confindustria Romagna, fra cui il Presidente dell'Associazione e AD del Gruppo Maggioli Paolo Maggioli, Andrea Aureli AD di SCM S.p.a, Massimiliano Gori DG Vetriceramici-Ferro S.p.A, Tomaso Tarozzi Managing Director di Bucci Industries Group e Vicepresidente di Confindustria Romagna, Cesare Trevisani Vicepresidente di Gruppo Trevi S.p.A. 

Un’elevata competitività del sistema economico, con tassi di occupazione, redditi e consumi pro capite superiori a quelli nazionali e sostanzialmente allineati a quelli regionali. Un quadro positivo quello che è emerso dati raccolti dall’Osservatorio EY per tracciare il Fattore Romagna. Un’elaborazione originale basata sul Regional Competiveness Index della Commissione Europea, che misura la potenzialità economica e la competitività delle regioni d’Europa attraverso 50 indicatori, di tipo non solo economico ma anche sociale, per misurare tutte le componenti che favoriscono lo sviluppo di un territorio. EY ha elaborato un indice di potenzialità economica della Romagna attraverso l’analisi dei livelli di Competitività, Attrattività e Crescita del territorio rispetto alla media Italia.
In aggiunta, questo studio, attraverso altri 30 indicatori che EY ha elaborato, permette di fornire un focus più approfondito sulle infrastrutture fisiche e immateriali quali trasporti, energia e banda larga. Grazie a questa analisi, sono emerse informazioni inedite sullo stato dell’area Romagna.

In sintesi, i dati dell’Osservatorio EY indicano per la Romagna:

Donato Iacovone commenta: “L’elevata competitività, di quasi 10 punti sopra la media nazionale e la quantità e qualità delle iniziative imprenditoriali – con una significativa presenza di start-up – le efficaci politiche di welfare aziendali, insieme agli importanti investimenti legati all’innovazione e all’Industria 4.0 testimoniano che la Romagna è un esempio di eccellenza nel nostro Paese. Anche la salute e il benessere registrano ottimi livelli e la qualità della vita dell’area attrae i flussi turistici”. 
Continua Iacovone: “La Romagna rappresenta quindi un territorio con molto potenziale, ma per poter continuare a crescere e svilupparsi è fondamentale si apra ai mercati esteri. La Romagna deve diventare un territorio con una visione più globale”. 
Emergono, inoltre, buone condizioni di base per la crescita, con altrettanto buone condizioni di salute della popolazione e di efficienza del sistema sanitario, un’ottima educazione di base ed eccellente stabilità macroeconomica (1,123 della Romagna vs 1 dell’Italia).

Ci sono, tuttavia, alcuni punti deboli come i bassi livelli di formazione tecnico-scientifica, una bassa penetrazione del lavoro professionale tra gli occupati e poche PMI innovative rispetto al resto del Paese (0,06 area Romagna vs 0,12 Emilia-Romagna e 0,13 Italia). 

Punto di forza della Romagna è sicuramente il capitale umano, grazie alle competenze e al livello d’istruzione della popolazione. Dai dati emerge, infatti, un elevato grado di partecipazione scolastica dei giovani (1,016 Romagna vs 0,952 Emilia-Romagna) (dall'istruzione primaria alla terziaria) con percentuali superiori alla media nazionale ed in linea con quelle della regione, e con tassi di abbandono nettamente inferiori alla media Italia. La presenza di giovani laureati è inoltre superiore alla media nazionale e regionale (rispettivamente 77,1% vs 75,3% Italia e 76% Emilia-Romagna). Di contro, la partecipazione all'istruzione universitaria scientifica e tecnica risulta inferiore alla media Italia, così come appare bassa la quota di occupati in attività economica (11% vs 13% dell’Italia).


La Romagna dimostra un'imprenditorialità maggiormente diffusa rispetto alla media della regione e dell’Italia, sia per quanto riguarda il numero delle imprese attive, sia per la diffusione delle start-up innovative. Particolarmente interessante è la posizione della provincia di Rimini che dimostra di essere una best practice a livello nazionale per il numero di start-up innovative ogni 1000 imprese (1,44 vs 0,89 Italia). Tuttavia, a fronte di questi dati positivi, in Romagna si registrano anche alcune criticità: poche PMI innovative rispetto al resto del Paese (0,06 area Romagna vs 0,12 Emilia-Romagna e 0,13 Italia), assenti gli incubatori certificati, una minore propensione a registrare marchi e una minor diffusione di attività professionali nel sistema economico.

Questa situazione sembra indicare che c’è un notevole fermento a livello di nuova imprenditoria, che però deve ancora trovare la strada per incidere nel tessuto economico e produttivo, che resta più tradizionale. 


Dal punto di vista energetico la Romagna si afferma come un territorio «green» e sostenibile. La produzione di energia rinnovabile per mq è superiore alla media regionale e nazionale con punti di eccellenza per le province di Rimini e Ravenna, in particolare, per quanto riguarda la produzione di energia proveniente da impianti solari e dalle biomasse.   
Anche la banda larga e ultra larga risultano diffuse in Romagna più che nel resto dell’Italia. A fine 2016, si rilevano coperture superiori alla media per tutte le tecnologie, soprattutto per quelle più avanzate, con punte di eccellenza nella provincia di Rimini e per converso qualche ritardo registrato nella provincia di Forlì-Cesena per la banda larga e di Ravenna per la banda ultra larga. Le reti di trasporto rappresentano l’infrastruttura in cui la Romagna presenta un leggero ritardo complessivo: i punti di maggior debolezza sono nella rete autostradale (che copre solo il 4,4% della rete stradale, contro il 4,6% medio nazionale e il 5,9% della regione), nei passeggeri aerei trasportati (dato ulteriormente peggiorato dopo la chiusura dell’aeroporto di Forlì) ed anche nel Trasporto Pubblico Locale, il cui dato di densità di linee urbane, pur migliore di quello medio regionale, è lontano dal valore nazionale. Punti di forza sono invece nella densità totale di strade e soprattutto nelle «nuove» modalità di trasporto sostenibile: le piste ciclabili e le colonnine di ricarica per le auto elettriche sono molto diffuse, sostanzialmente in linea con il dato regionale ma molto superiori al valore nazionale.

 

IL PUNTO DI VISTA DEGLI IMPRENDITORI 
I risultati dell’Osservatorio sono stati correlati con le percezioni imprenditoriali emerse da un’ulteriore indagine condotta da EY intervistando circa 40 imprenditori locali, al fine di ottenere il loro punto di vista, le loro esigenze e percezioni su alcune tra le tematiche più attuali e significative per il territorio:

Crescita 
Molto elevato il livello di qualità della vita, tuttavia questo elemento crea effetti distorsivi dal punto di vista socio-educativo, con una propensione dei giovani a non aprirsi verso l’esterno, restando sul territorio a discapito di esperienze di arricchimento all’estero. Gli imprenditori sottolineano quanto sia fondamentale investire e spingere su leve interne per crescere e competere con successo. Le funzioni maggiormente interessate in azienda sono R&D (per l’innovazione digitale), Human Resources (per migliorare le competenze) e Logistica (per competere sui mercati più ampi).

 Attrattività  
C’è generale insoddisfazione verso il sistema di istruzione superiore, universitaria e post-universitaria, le aziende del territorio, infatti, rilevano una significativa scarsità di Ingegneri e Data Scientist. Manca un anello di congiunzione tra mondo universitario e mondo del lavoro, con percorsi di studio adeguati che possano creare un contatto tra le due realtà. E’ necessario investire in tale direzione e a favore di progetti di internazionalizzazione. Altri elementi critici: difficoltà di fare sistema e rete, limiti nel passaggio generazionale (non sempre pianificato e non considerato strategico), e difficoltà nell’intraprendere processi di internazionalizzazione.

Competitività 
Secondo gli imprenditori il territorio ha un livello di competitività medio-alta rispetto ai player nazionali ed internazionali, grazie in particolare ad elementi quali la creatività e l’unicità dei prodotti offerti. Tra gli elementi distintivi delle imprese del territorio, su cui continuare ad investire, troviamo la capacità di comprensione dell’evoluzione del mercato e gli investimenti in R&D. Di contro, gli elementi che ancora non hanno raggiunto livelli sufficienti, e che quindi hanno necessità di un continuo stimolo alla crescita e competitività, sono le competenze tecniche/manageriali e il livello di innovazione digitale. Elementi di ostacolo restano i fattori normativi e regolamentari e le infrastrutture del territorio.

 

Il Sistema Confindustria Romagna