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Segnali positivi per l'economia della Romagna e di Rimini

Prosegue in Romagna il trend positivo già evidenziato nel primo semestre 2018 per tutti gli indicatori rilevati nell’indagine semestrale tra gli associati. Una controtendenza rispetto ai dati nazionali, che restituiscono un calo a novembre seguito solo da un timido recupero a dicembre.
È quanto emerge dall’indagine congiunturale dell’area vasta realizzata dal Centro Studi di Confindustria Romagna, espressione del campione di imprese associate di Ravenna e Rimini per il periodo consuntivo secondo semestre 2018 e previsioni primo semestre 2019.
Per quanto riguarda l’area riminese, le imprese campione coinvolte nell’indagine sommano un fatturato di 2 miliardi di euro e 7 mila addetti diretti: ne emerge un buon andamento della produzione e del fatturato, con percentuali leggermente migliori rispetto all’ultima indagine, in controtendenza con il dato nazionale grazie alla crescita delle quote di fatturato estero.

 Area vasta: nel secondo semestre 2018 rispetto allo stesso periodo del 2017 crescono fatturato totale (+7%), produzione (+4,2%), occupazione (+6%). Nelle previsioni per il primo semestre 2019 la produzione viene prevista stazionaria da un 51,7% delle imprese e in aumento dal 35%; l’occupazione è stazionaria per il 63,4% del campione e in crescita per il 30,1%; gli ordini per il 44,6% sono stazionari e per il 39,1% in aumento.

Rimini: nel secondo semestre 2018 rispetto allo stesso periodo del 2017 crescono fatturato totale (+7%), produzione (+4%), occupazione (+10,5%). Gli ordini totali sono in aumento per il 56,5% del campione. Il grado di internazionalizzazione si attesta al 55,9%.

Nelle previsioni la produzione viene vista stazionaria dal 43,2% delle imprese; in aumento gli ordini per il 43,2% del campione; anche l’occupazione non sarà modificata per il 55,6% del campione, mentre il 35,6% la stima in crescita. Le previsioni sugli investimenti sono nel complesso positive, anche se ci si attende per l’anno in corso una maggiore cautela: gli investimenti si concentreranno su ICT, formazione, linee di produzione e ricerca e sviluppo.

E proprio in tema di ricerca e sviluppo Confindustria Romagna, attraverso il Centro studi, ha siglato un accordo con il dipartimento di Management dell’Università di Bologna con sede a Rimini, che prevede il cofinanziamento e l’attivazione di un assegno di ricerca per il progetto di ricerca “Capitale umano e welfare aziendale nel sistema industriale e dei servizi in Romagna: cambiamenti in atto e prospettive di sviluppo. 
“Attraverso il nostro Centro Studi vogliamo costituire un osservatorio sull’evoluzione delle professionalità all’interno dell’industria – spiega il presidente Paolo Maggioli – il fenomeno dell’innovazione organizzativa e delle sue conseguenze, in termini di scelte di gestione del personale, è strategico: la transizione verso approcci gestionali coerenti con una logica di “Industria 4.0” genera infatti sfide e criticità rilevanti nella gestione delle persone, delle loro competenze e del loro benessere. Questo implica evidentemente approcci innovativi alla gestione delle persone, per identificare e sviluppare le competenze necessarie, attrarre e selezionare talenti, e definire contesti organizzativi adeguati a stimolare il coinvolgimento e il benessere dei dipendenti”. 
“Il progetto di ricerca punta a una ricognizione e valorizzazione delle best-practices adottate in Emilia-Romagna e nel mondo, e nasce dalla collaborazione consolidata tra Campus di Rimini e Confindustria Romagna, che già l’anno scorso aveva dato luogo ad una indagine sulle politiche di gestione delle risorse umane e di welfare aziendale tra le imprese associate – spiega la professoressa Paola Giuri, direttore del dipartimento di Management - Nonostante la proliferazione di studi e ricerche condotte sul welfare aziendale negli ultimi anni, vi sono alcuni interrogativi importanti su questo tema che restano ancora aperti. Ad esempio, vi è scarsa conoscenza della diversa propensione imprenditoriale ad attuare politiche di welfare aziendale, delle ricadute di queste politiche sulla produttività e redditività, delle azioni di welfare più efficaci per il benessere e la soddisfazione delle diverse categorie di lavoratori, delle strategie attraverso cui le aziende realizzano o accedano al welfare. Crediamo che questo progetto e la nascita di questo osservatorio potrà dare un importante contributo per rispondere a questi interrogativi e sostenere le imprese del nostro territorio”.

La presentazione dei dati congiunturali è l’occasione per fare il punto su alcuni temi di attualità del territorio riminese.

RESPONSABILITÀ SOCIALE E SENSO DI COMUNITÀ

In questi anni abbiamo dovuto affrontare momenti molto difficili. I segnali positivi della congiuntura rappresentano sicuramente un’iniezione di nuovo ottimismo, sebbene l’attenzione rimanga alta vista la situazione sia del contesto nazionale sia di quello internazionale.
È questo il momento di investire e di intraprendere un nuovo cammino per la crescita. Un nuovo percorso che deve partire da un forte senso di comunità, di condivisione di idee, valori e obietti morali, culturali ed economici.
Siamo nell’era della globalizzazione e della connessione continua, ma per paradosso tendiamo troppo spesso a chiuderci in noi stessi, nei provincialismi e nei campanilismi. Ma se vogliamo evolvere non possiamo più permettercelo. Oggi ancora di più le imprese devono credere ed agire nel segno di quella responsabilità sociale che è propria della nostra mission.
Bisogna investire in misure di welfare aziendale efficaci, partendo dal sostegno alla formazione dei giovani. Se pensiamo al fatto che nei prossimi 25 anni nasceranno molte nuove professioni molte delle quali ancora non conosciute, diventa ancora più importante avere un sistema educativo efficiente e strettamente legato al mondo del lavoro. Il nuovo accordo con l’Università, presentato oggi, rientra in questo quadro.
Si tratta di un’idea di responsabilità che ci stimola ad essere protagonisti nel clima di cambiamento e rinnovamento che ha investito il territorio riminese.
Ed è in quest’ottica di unione di intenti che stiamo portando avanti il progetto per la creazione della Fondazione Romagna, una realtà che faccia pensare alla Romagna come se fosse un’unica città, un contenitore aperto che raggruppi istituzioni, categorie, enti e aziende per lavorare insieme per lo sviluppo del territorio.
E sempre da una visione di condivisione abbiamo ideato insieme a Khairos srl e Università di Bologna- Campus di Rimini e con la collaborazione del Comune di Rimini, “La Settima Arte-Cinema e Industria” un evento corale aperto a tutta la cittadinanza e che si terrà a Rimini dal 3 al 5 maggio con l’obiettivo di promuovere crescita culturale e sociale del territorio.

 TURISMO
Questo spirito di cambiamento non può avere velocità differenti. 
Se da un lato il centro storico di Rimini è coinvolto in una chiara operazione di riqualificazione, in cui la cultura è vista come un’opportunità di crescita per l’economia di tutto il territorio (ad esempio: ricostruzione del Galli, ristrutturazione del Fulgor, riqualificazione di Piazza Malatesta e dell’area dell’invaso del Ponte di Tiberio, il progetto del museo Fellini), per la zona mare tarda ancora ad arrivare il momento del rilancio. Il Parco del Mare deve rimanere l’obiettivo primario, un’opportunità per tutti. La prossima inaugurazione di Piazzale Kennedy e del nuovo sistema di depurazione delle acque sono certamente segnali positivi, ma c’è ancora molto da fare. 
La parola d’ordine deve essere riqualificare sia le strutture sia l’offerta turistica. Un’offerta che deve essere di qualità e al passo con i tempi e le richieste di un mercato internazionale. Per questo ogni iniziativa avviata per facilitare l’intervento e la partecipazione dei privati diventa strategicamente significativa. Come dimostra anche il successo dell’azione lanciata dal comune di Riccione per raccogliere manifestazione di interesse indirizzate alla riqualificazione del territorio; una scelta che ha sollevato una grande attenzione da parte dei privati.

 

INFRASTRUTTURE 
Per essere attrattivi e competitivi, sia per il turismo che per il manifatturiero, occorrono infrastrutture adeguate. 
Per l’aeroporto Fellini l’auspicio è che lo scalo possa incrementare ancora di più il suo traffico. L’inserimento di nuove rotte ci fa entrare nel 2019 con prospettive positive. È importante che si possa agire in piena sinergia con il territorio provinciale e regionale. Siamo favorevoli ad una vera rete aeroportuale di valore regionale composta dai singoli scali di Rimini, Forlì, Bologna e Parma che operino coesi e con un coordinamento unico.
Per la rete viaria è positiva la notizia del via libera ministeriale agli interventi nei Comuni di Rimini, Misano e Riccione. Attendiamo da troppo la realizzazione delle due rotatorie sulla consolare per San Marino e sulla provinciale per Coriano. È arrivato il tempo dell’azione, non si può perdere inutilmente tempo in lungaggini burocratiche.
Sull’alta velocità Rimini, come la Romagna, è ancora molto penalizzata. Dobbiamo impegnarci affinché tutta la nostra area sia servita adeguatamente come accade per l’Emilia che gode di grandi vantaggi grazie ai collegamenti veloci che permettono una maggiore integrazione.
Parlando di infrastrutture ricordiamo anche IEG che nel tempo ha saputo internazionalizzarsi e strutturarsi con mentalità imprenditoriale offrendo servizi diversificati e di qualità. Insieme ai palacongressi rappresenta il valore aggiunto per rendere l’offerta del nostro territorio sempre più diversificata e destagionalizzata.

Il Sistema Confindustria Romagna