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“Una corsa per un’amica”, tappa in romagna contro la violenza di genere

Oltre 870 chilometri in bici per ricordare le vittime di femminicidio

Oltre 870 chilometri e più di 5610 metri di dislivello positivo in bici da Portogruaro (Ve) fino a Roma, dal 14 al 25 novembre. È la sfida che la ciclista amatoriale Orietta Casolin ha deciso di affrontare per diffondere, lungo il percorso, il messaggio della lotta contro la violenza di genere. Un’impresa sostenuta dal sistema confindustriale, su iniziativa di Confindustria Venezia Rovigo: il progetto “Una corsa per un’amica” oggi è arrivato nella sede ravennate di Confindustria Romagna, con l’accoglienza di rappresentanti delle Istituzioni, dei centri di ascolto e dell’associazione.

L’itinerario prevede diverse tappe per ricordare le vittime di femminicidio. Tra queste, solo per citarne alcune: Victoria Osagie a Concordia Sagittaria (Ve), Rossella Placati a Bondeno (Fe), Ilenia Fabbri a Faenza (Ra), Perera Priyadarshawie Donashantini Liyanage Badda e Lorenza Monica Vallejo Mejia a Roma. Orietta Casolin concluderà il tour nella capitale, nella giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, per poi partecipare all’udienza generale del Papa.

“Questa iniziativa è nata passando, in sella a una bicicletta, per i Comuni che portano i simboli della lotta contro la violenza di genere. La mia impresa sportiva vuole essere un messaggio di vicinanza alle donne che tutti i giorni subiscono soprusi, sia psicologici che fisici. Intende incoraggiare queste persone e quanti siano a conoscenza di situazioni di maltrattamento a rivolgersi alle Forze dell’Ordine e ai centri appositi. - ha dichiarato Orietta Casolin - Sarà una missione impegnativa, che ho scelto di affrontare perché voglio fare la mia parte. Ho quindi deciso di passare all’azione per lasciare un segno. Il mio vuole essere il messaggio di una persona comune, rivolto ad altre persone comuni. Se saremo in tanti, riusciremo a cambiare le cose”

“Fare cultura d’impresa significa anche dimostrare che la nostra missione non è soltanto economica: siamo parte integrante di una comunità, verso la quale ci sentiamo impegnati anche sotto il profilo civico - ha spiegato Tomaso Tarozzi, presidente della delegazione ravennate di Confindustria Romagna - Abbiamo voluto ospitare il suo viaggio nella convinzione che queste sfide coraggiose aiutino a tenere alta l’attenzione e la sensibilità sulla violenza di genere, che è una piaga non solo sociale ma anche culturale”.

“Mi fa piacere – ha affermato Eugenio Fusignani, vicesindaco di Ravenna -  che Orietta Casolin abbia inserito anche la nostra città tra le sue tappe nella sfida in bicicletta per diffondere il messaggio contro la violenza di genere. Un impegno che Ravenna ha assunto fin dai precedenti mandati amministrativi e che si è fatto via via sempre più forte e concreto anche attraverso eventi che confluiscono nel cartellone “Una società per relazioni”, peraltro in corso. La sfida di Orietta è la nostra sfida, contro ogni forma di discriminazione e di violenza. Si tratta di un’eredità che proviene dalla stessa storia della città fin dal Risorgimento quando gli ideali mazziniani contenuti nel libro/manifesto “I doveri dell’uomo” riconoscevano il prezioso ruolo della donna e ne auspicavano la partecipazione nella vita sociale e politica”.  

“Le imprese, piccole o grandi, sono fortemente impegnate nella valorizzazione del ruolo femminile e nel contrasto ad ogni forma di violenza. L’iniziativa di Orietta Casolin ha il merito di rafforzare questo messaggio e di incoraggiare le vittime di soprusi e quanti siano a conoscenza di situazioni di maltrattamento a chiedere aiuto - ha aggiunto la presidente del Comitato per l’imprenditoria femminile della Camera di Commercio di Ravenna, Antonella Bandoli, consigliera di Confindustria Romagna - Ogni azienda non è un’isola ma una collettività di persone. Fa quindi parte del nostro compito di imprenditrici e imprenditori adoperarci per agevolare la conciliazione tra vita privata, familiare, e mondo del lavoro”.

"Come ogni anno il 25 novembre - giornata mondiale contro la violenza sulle donne - è l'occasione per un momento di riflessione e ricordo di tutte le donne vittime di femminicidio – ha concluso la presidente di Linea Rosa, Alessandra Bagnara - Pesante è il tributo pagato dalla nostra città e il monumento in Piazzetta Serra sta a indicare che Ravenna non le dimentica e sostiene le politiche finalizzate a combattere la violenza di genere. Aspettiamo Orietta per incitarla in questo suo lungo cammino e dirle che le siamo vicine incontrandola simbolicamente presso il nostro monumento alle vittime di femminicidio. In questi trent'anni Linea Rosa ha accolto oltre ottomila donne e ne ha ospitate oltre 290 nelle case rifugio continuando ogni giorno a promuovere iniziative per promuovere un reale cambiamento culturale."

Il Sistema Confindustria Romagna