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Indagine Congiunturale Confindustria Romagna – I DATI Provincia Di Rimini

L’Indagine Congiunturale sulla situazione economica delle imprese riminesi aderenti a Confindustria Romagna effettuata dal Servizio Economico di Confindustria Romagna relativa ai dati consuntivi del primo semestre 2017 e alle previsioni per il secondo semestre 2017 è riferita ad un campione di aziende del comparto manifatturiero e dei servizi, e non comprende il settore delle costruzioni.
Sempre più frequentemente nelle rilevazioni, all’interno dello stesso settore emergono imprese con parametri molto positivi ed altre che mostrano situazioni più complicate, per cui il risultato medio risente di questo effetto “a macchia di leopardo”.

CONSUNTIVO PRIMO SEMESTRE 2017 
Fatturato totale +1% rispetto al primo semestre 2016. Fatturato interno +4,8%, fatturato estero -1%. Le imprese con un numero di dipendenti compreso fra 50 e 249 evidenziano il dato migliore: +2,3% del fatturato totale (+4,2% fatturato interno +1% fatturato estero).
Aziende con meno 50 dipendenti +1,2% del fatturato totale (fatturato interno +6,4% e fatturato estero -3%).
Imprese con numero di dipendenti maggiore o uguale a 250, fatturato totale - 0,3%, (fatturato estero -0,8%, fatturato interno +3,6%).
Il grado di internazionalizzazione delle imprese, inteso come percentuale di fatturato estero sul totale, si attesta in media al 57,4% con una percentuale dell’80,4% nelle grandi aziende, del 45,3% nelle aziende con meno di 50 dipendenti e del 44,5% nelle aziende comprese fra 50 e 249 addetti.

Produzione +0,6%. Medie imprese +6,5, grandi imprese - 2,5%, piccole - 0,8%.

Occupazione +7,1%. Per le piccole +15,6%, per le medie e per le grandi imprese l’aumento si è attestato rispettivamente a +3,7% e +2,8%.

Ordini: per il 57,6% del campione sono in aumento, per il 13,6% sono in diminuzione. Ordini esteri: il 41,4% delle imprese li ha avuti in aumento, mentre il 10,3% li ha visti diminuire.

Giacenze: stazionarietà per il 60,7% del campione, un aumento per il 27,9% e una diminuzione per l’11,4% dei casi.

Costo delle materie prime: stazionario per il 48,2% delle imprese, in aumento per il 46,4% e in diminuzione per il 5,4%. Nessuna grande impresa però ha visto il dato in diminuzione.

Difficoltà nel reperimento del personale: il 9,3% delle aziende la considera molto elevata e il 12,5% elevata, mentre il 31,3% del campione riscontra una difficoltà media e il 17,2% riscontra una difficoltà bassa. Il 29,7% non riscontra alcuna difficoltà.

Analizzando i principali SETTORI MERCEOLOGICI si può vedere che l’alimentare è quello che riporta i dati complessivamente migliori, mentre il metalmeccanico in questo semestre non rappresenta al massimo la sua potenzialità in quanto imprese campione, lavorando su commessa, porteranno segnali di crescita nel prossimo futuro. Il settore che soffre maggiormente è quello del legno e mobile.

CONFRONTO CONSUNTIVO CON SEMESTRI PRECEDENTI 
Il consuntivo per il primo semestre 2017 evidenzia un atteggiamento di cautela da parte delle imprese del campione per quanto riguarda produzione, fatturato totale ed il fatturato interno.  Trend confermato anche per quanto riguarda il dato relativo alle giacenze e al costo delle materie prime.Il dato relativo all’occupazione mostra nel complesso un miglioramento.

PREVISIONI SECONDO SEMESTRE 2017 
Le previsioni, relative al secondo semestre 2017, sono nel complesso positive nelle indicazioni del campione di imprese che ha risposto all’Indagine.

Produzione: in aumento per il 48,4% delle imprese, stazionaria per il  45,2% e solo per il 6,4% in diminuzione. Nessuna grande impresa prevede un calo della produzione.

Ordini: per il 47,7% stazionari, per il 46,3 aumento e solo per il 6% una diminuzione. Ordini esteri: 54,3% stazionarietà, 39,2% aumento e 6,5% diminuzione. Anche in questo caso nessuna grande impresa prevede una diminuzione degli ordini.

Giacenze: il 71,9% le prevede stazionarie, il 17,2% in aumento e il 10,9% in diminuzione.

Occupazione: sono stazionarie per il 73,1% del campione, in crescita per il 23,9% e in calo per il 3%.

 

CONFRONTO PREVISIONI CON SEMESTRI PRECEDENTI

Dal confronto dei dati del primo semestre 2017 rispetto ai semestri precedenti, si evidenzia che il 48,4% del campione dichiara una produzione in aumento, dato confermato dalla diminuzione delle imprese che hanno manifestato una diminuzione (+6,4%).
Il 47,7% delle imprese prevede una stazionarietà degli ordini totali, il 46,3% li prevede in aumento mentre soltanto il 6% li prevede in diminuzione.
Lo stesso trend si conferma anche per la previsione sugli ordini esteri.
L’occupazione è prevista stazionaria per il 73,1%, in aumento per il 23,9% e in diminuzione per il 3%.

INVESTIMENTI 2016-2017 
Consuntivo anno 2016 
L’indagine sugli investimenti effettuati nel 2016 rileva un dato in crescita sul fatturato (+5%) con una variazione di spesa dedicata agli investimenti rispetto all’anno precedente in aumento del 28,1%. Si interrompe così il calo degli anni precedenti (rispettivamente -4,9% nel 2015, – 6,3% nel 2013, -10,3% nel 2012 e -8,4% nel 2009 sempre con riferimento all’anno precedente). Circa la variazione delle spese per investimenti delle classi dimensionali delle imprese rispetto all’anno precedente è da sottolineare il dato positivo per tutte, nello specifico delle piccole imprese (+55,1%), delle medie (+29,1%) e delle grandi (+23,7%). Relativamente ai settori, quelli che nel 2016 hanno investito maggiormente in percentuale sul fatturato sono stati la chimica e farmaceutica e i materiali. Per quel che riguarda la tipologia degli investimenti effettuati nel 2016, gli investimenti più ricorrenti sono quelli in ricerca e sviluppo, formazione, ICT e linee di produzione. Il 7,4% degli imprenditori coinvolti ha dichiarato di non aver effettuato alcun investimento nel 2016.

 Previsioni anno 2017 
Se consideriamo l'intero settore manifatturiero, la percentuale di imprenditori che non realizzerà investimenti nel corso del 2017 è pari al 4,4%, dato sensibilmente in diminuzione rispetto al dato del 2016, fornendo un segnale incoraggiante per lo sviluppo dell’economia locale in linea con l’aumento della percentuale di investimenti.
Le aree aziendali maggiormente coinvolte in investimenti nel 2017 saranno: ICT, formazione, ricerca e sviluppo, linee di produzione.
Se aggiungiamo che ben il 32,4% del campione (rispetto al 23,5% nel 2016) prevede di effettuare investimenti commerciali all’estero, emerge che le tipologie di investimento previste per il 2017 si concentrano verso quelle attività che portano più valore aggiunto alle imprese e che costituiscono i driver per la competitività delle stesse.

fattori critici e/o ostacoli alla realizzazione degli investimenti: difficoltà amministrative e burocratiche (25%) e l’insufficiente livello della domanda attesa (19,1%).Rimane rilevante la difficoltà a reperire risorse finanziarie (17,6%), anche se, rispetto alla precedente indagine che la attestava al 26,6%, si è un po’ allentata la tensione.

 CREDITO 
Per quanto riguarda la Provincia di Rimini, dai dati di Banca d’Italia emergono segnali di stazionarietà degli impieghi: a giugno 2017 gli impieghi complessivi su base annua hanno registrato una lieve diminuzione del 2,11% e per quel che riguarda gli impieghi alle imprese private una diminuzione del 2,29% (rispetto al 6,99% dell’anno precedente).

Il Sistema Confindustria Romagna