Discorso del presidente Mario Riciputi in apertura a Visioni 2025
Autorità, colleghi imprenditori e imprenditrici, gentili ospiti, buonasera e benvenuti.
Sono fiero ed emozionato di essere con voi oggi, in questa bella cornice, per celebrare coloro che con il loro talento, la loro dedizione e la loro visione ci mostrano il volto più autentico della speranza e dell’innovazione.
Oggi, più che mai, siamo chiamati a riflettere su un tema che ci accomuna profondamente: il grande bisogno di futuro.
È un bisogno che nasce dal desiderio, da un lato, di sfuggire alle difficoltà di un momento storico segnato da crisi globali, rapide trasformazioni e incertezze, e dall’altro, dalla volontà di costruire qualcosa di meglio, qualcosa di nuovo.
In un mondo che cambia rapidamente e spesso ci mette alla prova, la tensione verso il futuro diventa la bussola che ci guida, il faro che illumina la strada.
Ma per mantenere viva questa speranza — quella fiducia preziosa che ci permette di guardare avanti con coraggio — non basta semplicemente desiderare che le cose migliorino.
Serve qualcosa in più: ispirazioni che accendano il cuore, suggerimenti che stimolino la mente, visioni capaci di animare lo spirito.
È proprio attraverso queste suggestioni che il futuro smette di essere un concetto astratto, un sogno vago, e diventa una meta concreta da raggiungere.
Le ispirazioni possono venire dalle persone, da storie di resilienza e di successo, da esempi di chi ha osato cambiare il corso della propria vita o della società.
Le suggestioni possono nascere dall’arte, dalla cultura, dalla scienza, da ogni campo del sapere umano che ci mostra nuove prospettive.
E le visioni… le visioni sono ciò che ci spingono a immaginare mondi in cui ciò che oggi appare difficile o improbabile diventa realtà.
È grazie a questo mix di speranza e immaginazione che possiamo davvero superare le difficoltà del presente.
È quello che ci permette di non rimanere intrappolati nelle sfide quotidiane, ma di trasformarle in opportunità, di vedere nel cambiamento una possibilità di crescita.
Oggi dobbiamo saper coltivare questo bisogno di futuro con responsabilità e passione.
Dobbiamo fare in modo che ogni generazione possa ereditare non solo un mondo migliore, ma anche una volontà collettiva di immaginare e costruire quel futuro.
Un futuro fatto di giustizia, progresso, solidarietà e pace.
È un’urgenza collettiva.
Gli scienziati e gli artisti visionari che ascolteremo stasera sono esempi viventi di come la forza dell’idea possa diventare motore di rivoluzioni culturali, tecnologiche e sociali.
Sono loro a suggerirci che il futuro non è un destino predeterminato, ma una creazione collettiva, che si alimenta di intuizioni, di sfide e di sogni realizzabili.
Le loro visioni ci invitano a non fermarci. E questo invito deve essere condiviso da tutti noi — imprenditori, istituzioni, cittadini — per costruire insieme un futuro degno delle generazioni che verranno, e che abbiamo visto all’opera poche ore fa su questo stesso palco, con idee brillanti e fantasiose per un territorio che dimostrano di sentire già loro.
Oggi, premiando questi visionari, riconosciamo anche il valore di un’umanità che ha il coraggio di sognare e di agire.
Dobbiamo continuare a nutrire questa fiamma di speranza, alimentandola con idee, con investimenti, con politiche e con un cuore aperto al nuovo.
Grazie per ricordarci che la vera grandezza risiede nella capacità di saper guardare oltre, di tracciare nuove rotte e di infondere nel nostro tempo un senso di speranza che non si spegne mai.