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Confindustria in Camera e Senato per le considerazioni sul DEF.

Il Direttore del Centro Studi di Confindustria Luca Paolazzi, il 18 aprile, ha partecipato alle Commissioni Congiunte 5a Bilancio Senato della Repubblica e V Bilancio Camera dei Deputati per esporre le considerazioni di Confindustria sul Documento di Economia e Finanza (DEF) 2017 e sulle principali sezioni in cui esso si articola: il Programma di Stabilità (PS) e il Programma Nazionale di Riforma (PNR).

Il DEF, si legge nella relazione del Direttore, si inquadra in uno scenario di robusta ripresa dellʼeconomia mondiale. Il 2017 si candida ad essere lʼanno spartiacque, quello della svolta globale, il primo anno dal 2011 in cui le previsioni potrebbero essere non solo confermate ma addirittura ritoccate allʼinsù.
Un contesto favorevole dove si addensano, però, alcune nubi: il diffondersi del protezionismo e di altre misure di stampo populistico; lʼincertezza politica, con elezioni importanti in Europa e le conseguenze degli esiti delle urne nello scorso anno (Brexit e nuova presidenza USA). Senza contare il terrorismo internazionale, le migrazioni e le reazioni ad essa che destabilizzano il buon funzionamento del mercato interno europeo.

Il documento partendo dall'analisi del panorama economico generale, affronta nel dettaglio le singole misure indicate nel DEF, come il tema degli investimenti pubblici, quello della politica industriale e della riforma della macchina amministrativa. Senza dimenticare la grande importanza attribuita al Piano Nazionale Industria 4.0, che il Governo indica come un importante punto di riferimento nelle politiche per il rilancio della crescita.
Inoltre, si parla di giustizia civile, del tema del credito, della concorrenza e delle liberalizzazione. A ciò si aggiungono le misure sostegno dell’occupazione giovanile, il piano di ricollocazione e la contrattazione collettiva del lavoro. Infine, di welfare, sanità e delle azioni a favore della produttività.

 "Occorre non dimenticare mai - conclude Paolazzi - che sebbene in miglioramento, le condizioni dell’economia italiana rimangono di grande debolezza e difficoltà, condizioni emergenziali, e che la politica di bilancio può porvi più rapidamente rimedio solo ricomponendo in modo massiccio le voci di entrata e di uscita. Realizzando, cioè, quelle che Carlo Azeglio Ciampi già nel 1998 chiamò <manovre di qualità>, le più difficili da realizzare.

 In allegato i documenti di Confindustria presentati.

Il Sistema Confindustria Romagna